Benetton: “nonno” Rebellin, Brajkovic e Cink le punte di un team giovanissimo

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Sono venti i corridori che compongono la rosa ufficiale del team Benetton-Bianchi, pronto a debuttare nella stagione ciclistica 2018. La presentazione ufficiale del neonato team Professional è avvenuta oggi a Ponzano Veneto, presso la sede della multinazionale biancoverde. Nonostante un’età media particolarmente bassa, scorrendo il roster spicca il nome di Davide Rebellin che, a dispetto dei 46 anni compiuti, ha ancora l’entusiasmo del ragazzino e, reduce da una stagione tra le Continental con un kuwaitiani della Cartucho, non nasconde il suo entusiasmo per il ritorno tra i professionisti veri e propri.

Il leader: Davide Rebellin

rebellin«Ringrazio la famiglia Benetton per avere espressamente fatto il mio nome quando si è trattato di individuare un corridore di esperienza su cui impostare questo nuovo progetto – le parole del corridore -. Non nascondo poi che, per quanto mi riguarda, si tratta anche di un’enorme soddisfazione personale dopo tanti anni ai margini del ciclismo che conta. La Benetton-Bianchi ha infatti ambizioni importanti, e credo che già quest’anno riusciremo a raccogliere inviti di prestigio. L’importante è però partire subito forte in modo da meritarci quante più wild card per le corse più importanti».

Gli altri capitani: Marini e Brajkovic

Oltre al fuoriclasse vicentino, il compito di portare a casa risultati di peso in questa prima stagione toccherà ad un altro corridore veneto, il 28enne Nicola Boem, allo sprinter lombardo Nicolas Marini (24 anni) e al 34enne sloveno Janez Brajkovic: tutti corridori che al termine della scorsa stagione non avevano ricevuto un’offerta di rinnovo dalle rispettive squadre – Bardiani, Nippo e Astana – e ai quali la Benetton ha offerto in extremis una nuova occasione.

La scommessa: Ondrej Cink

cinkDiverso è invece il discorso per quanto riguarda Ondrej Cink, 27enne corridore ceco che dopo una lunga carriera in mountain bike era passato alla strada la scorsa stagione, in maglia Bahrain-Merida, ben figurando in corse come il Giro di Svizzera il Tour de France, dove si è ritirato a sole due tappe da Parigi. Poi, a fine anno, la decisione di tornare alle ruote grasse, salvo tornare sui propri passi una volta ricevuta la chiamata della Benetton.

«Avevo deciso di tornare alla mountain bike anche per i problemi al ginocchio avuti nella seconda parte di stagione, ma dopo qualche mese di riflessione mi sono detto che valeva la pena fare un altro tentativo tra i professionisti, visto che il debutto era stato decisamente incoraggiante», spiega Cink che, per firmare con la Benetton-Bianchi, si è anche dovuto liberare dal precedente accordo con Merida che ne aveva scandito l’intera carriera nel fuoristrada. E se le ginocchia non lo tormenteranno, sarà proprio lui il corridore di riferimento per le prove più impegnative, compreso magari quel Giro d’Italia per il quale la squadra ha presentato richiesta di invito, pur senza nutrire eccessive speranze.

Il treno dei velocisti

Tornando al roster, i nomi di interesse non si esauriscono certo con quelli dei capitani. Di particolare interesse è, soprattutto, il comparto delle ruote veloci comprendente l’ex Lampre Federico Zurlo, il pistard Riccardo Stacchiotti e i baby Alessandro Fedeli e Davide Plebani: un treno davvero niente male per Marini, e nel complesso un mix di corridori che nelle corse Continental puntano a togliersi ben più di una soddisfazione.

Linea verde quando la strada sale

Si ragiona più in prospettiva, invece, per quanto riguarda gli uomini da salita, e d’altra parte non potrebbe essere altrimenti, dato che almeno in questo primo anno non saranno molte le occasioni in cui gli uomini della Benetton-Bianchi saranno chiamati a misurarsi con le grandi montagne. Ad ogni modo, alle spalle di Brajkovic e Cink pedalano, sperando di diventare grandi, ragazzi come il figlio d’arte Alexander Konychev di appena 19 anni, e l’emiliano Luca Covili di un anno più grande. Curiosità anche per il marchigiano Alessio Lanzano, 22 anni, che oltre ad andar forte in salita si difende anche a cronometro e, quindi, in prospettiva potrebbe anche diventare uomo da corse a tappe.

Seid Lizde, Mattia Bais, Luca Fortunato e Pietro Restuccia sono invece le speranze per quanto riguarda i percorsi vallonati, sui quali è chiamato a dare il proprio contributo anche Andrea Manfredi. L’uzbeco Murodjon Jalilov è poi un prospetto di valore assoluto, che eccelle su tutti i terreni e, con la dovuta pazienza, potrebbe davvero ritagliarsi un ruolo di primissimo piano nei prossimi anni.

La colonia argentina

La Benetton ha forti interessi commerciali anche in Argentina, paese nel quale possiede sterminati appezzamenti per il pascolo delle pecore necessarie alla produzione lanifera, e così ecco la presenza in squadra di Laureano Rosas e Ángel Leonardo Pereyra, entrambi discreti cronomen. Rosas, poi, si difende bene anche in salita e capitanerà la squadra al debutto stagionale, sulle strade di casa, alla Vuelta a San Juan.

Presentata anche la Benetton-Éspoirs Under 23

A forte connotazione argentina è anche il roster della Benetton Éspoirs, il team under 23 presentato contestualmente a quello principale. Ne fanno parte gli italiani Massimiliano Maino, Ivan Battiston e Davide Ballarin, lo sloveno Milenko Aleksevic, il lettone Arturs Belevic e, appunto, gli argentini Rodrigo Santini, Alberto González, Manuel Machín, Frederico Ducruet, Gonzalo Láscari, Adalberto Leguizamón ed Esteban Banchero. L’obiettivo del team di sviluppo è proprio quello di alimentare il movimento ciclistico argentino gettando le basi, in particolare, per la formazione di corridori capaci un giorno di competere per la vittoria nelle grandi gare a tappe.

BENETTON-BIANCHI 2018, IL ROSTER COMPLETO

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BENETTON ESPOIRS 2018, IL ROSTER COMPLETO

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3 Comments

  1. Che bello, posso commentare qui! Meglio 😀 Come vedo dal roster vedo che, oltre alla novità pcm17 ti vedrò cimentare soprattutto in volata! Tra Zurlo, Marini e Lizde hai diversi nomi interessanti (anche se per valori non mi sembra molto velocista nel tuo db) Vedo che hai anche sfruttato la novità della squadra espoirs 😉

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    1. edddai sì, voglio vedere se riesco a diventare un pelo meglio che inchiappato nelle volate: e poi, cmq, attingendo solo agli svincolati, di scalatori forti ce n’erano pochi, solo un 22enne neozealandese con 72 in salita (mi pare si chiami Whitehouse) che però nella mia squadra non ci azzeccava niente; a proposito, pensando all’uzbeco che ha valori interessanti un po’ su tutto, come faccio a vedere i potenziali di crescita nel gioco nuovo? perché non ci sono più le stelline!

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